1. FC Kaiserslautern

Città tipicamente tedesca, Kaiserslautern è uno dei centri più importanti della Renania-Palatinato, a 70 chilometri da Magonza. Qui si vive grazie a industrie meccaniche, di tabacco, tessili, di legno, e, naturalmente, birra. Qui, più di un secolo fa, è nata una delle squadre più famose e temute dell’attuale Bundesliga; il Kaiserslautern, infatti, ha dovuto attendere gli anni Novanta per essere ammessa nel novero delle grandi formazioni tedesche. In precedenza le sue vittorie si contavano sulle dita di una sola mano, nonostante abbia dato i natali calcistici a uno dei più grandi giocatori teutonici di sempre, quel Fritz Walter cui è stato intitolato lo stadio, campione del mondo con la Germania Ovest nel ’54.

Il primo club calcistico di Kaiserslautern nasce nel 1900, con l’alba del nuovo secolo, e si chiama, neanche a dirlo, FC 1900. Gli esordi sono disastrosi: a pochi giorni dalla nascita accetta la sfida del Karlsruher FV e perde 29-0. Un risultato del genere avrebbe consigliato chiunque di darsi all’ippica, ma i tedeschi sono persone tenaci e quando decidono d’intraprendere un’avventura la portano sino in fondo. Nel 1909 il club si fonde con altre due squadre, l‘FC Palatia e il Bavaria Kaiserslautern, prendendo la denominazione di FV Kaiserslautern. Il 28 maggio del ’29 la società è protagonista di un’ulteriore “contaminazione” da parte dello Sportclub Phoenix e da allora si chiamerà 1. FC Kaiserslautern, denominazione che porta ancora oggi. La squadra dalla divisa completamente rossa non emerge a livello nazionale sino al 1951, collezionando numerose delusioni.

Il Kaiserslautern, però, domina l’Oberliga Sudwest; nel ’46-47 stabilisce il record di punteggio infliggendo un roboante 20-0 all’FSV Trier-Kurenz, l’anno dopo vince il torneo con 151 reti segnate e solo 18 subite in 30 partite giocate. L’FCK vince l’Oberliga undici volte: dal ’47 al ’51, dal ’53 al ’57 e nel ’63; gioca ben cinque finali per il titolo nazionale, conquistato nel ’51 e nel ’53, perso nel ’48, nel ’54 e nel ’55. Quando, poi, nasce la Bundesliga il Kaiserslautern è una delle sedici elette che disputa il primo torneo.

Il Kaiserslautern vincitore del suo primo titolo tedesco, stagione 1950/51

Ma prima di andare oltre è bene soffermarsi un po’ sulla figura di Fritz Walter, giocatore che ha segnato per sempre la storia del Kaiserslautern e del calcio tedesco. Fritz nasce il 31 ottobre del 1920, secondo di quattro fratelli. Ludwig ebbe la carriera stroncata dalla guerra, mentre Ottmar fu attaccante di valore e suo compagno di squadra in Nazionale. Fritz Walter ha dieci anni quando veste per la prima volta la maglia del Kaiserslautern, insieme al fratello Ottmar di sei. Iniziò così una carriera che lo portò, tardivamente per colpa delle guerra, sul tetto del mondo. A diciassette anni fa il suo esordio in Prima squadra, a 19 è già in Nazionale, chiamato da Herberger, di cui ai mondiali del ’54 diventò il secondo in campo. Con la maglia della Germania Ovest fa il suo esordio nel ’40 a Francoforte e segna una tripletta nel 9-3 rifilato alla Romania. Replicherà contro la Finlandia segnando altre due reti. Il trattato di Monaco era solo un sostegno di cartone per una pace impossibile nell’Europa “hitleriana”, nel ’39 i carri armati tedeschi entrano in Polonia scatenando la Seconda guerra mondiale… il mondo si ferma, il calcio finisce nell’oblio che ogni guerra porta con sé.

Nel 1952/53 arriva il secondo titolo

Quando la Nazionale riprende la sua attività, nel 1950, Fritz ha già trent’anni, ma il feeling con il Ct Herberger è assoluto, nessuno meglio di Walter sa interpretare in campo le direttive del tecnico. Interno sinistro e grande uomo d’attacco prima del conflitto, dopo Fritz Walter è un regista rifinitore, attaccante di grande livello e personalità, grazie alla maturazione interiore raggiunta con l’età. Aveva lasciato la Nazionale con 19 reti in 24 partite, la ritrova per portarla al titolo mondiale nel 1954 dove Fritz Walter a 34 anni risultò decisivo grazie a una condizione atletica eccellente e a una grande visione di gioco, con la quale vedeva e lanciava le ali Schafer e Rahn verso la porta avversaria, ma soprattutto era un vero capitano, un uomo dal grande carisma con l’intera squadra nelle sue mani, era lui che la guidava all’assalto, era sempre lui che ne dettava i tempi. Nel ’51 e nel ’53 raccoglie i primi allori con il Kaiserslautern, portando la sua squadra al titolo tedesco e al bis nel giro di pochi anni. Con lui ci sono Werner Kohlmeyer, Horst Eckel, Werner Liebrich e il fratello Ottmar, futuri campioni del mondo insieme a Fritz. Fritz Walter lasciò la Nazionale dopo i Mondiali del 1958 con 61 partite, 33 reti e una Coppa Rimet. Avrebbe potuto prendere il posto di Herberger ma non aveva i nervi abbastanza saldi per un simile compito, è diventato un uomo d’affari di successo.

Devono passare 48 anni per il terzo titolo: ecco i vincitori della Bundesliga 1990/91

Il Kaiserslautern deve attendere la seconda metà degli anni Settanta per riprendersi dalla perdita di un campione come Fritz Walter. Succede tutto grazie a KarlHeinz Feldkamp che si siede sulla panchina dei rossi e senza vincere niente li riporta comunque nei quartieri alti del calcio tedesco, raggiungendo nel 1982 le semifinali della Coppa Uefa, perse contro l’IFK Göteborg, futuro vincitore della manifestazione. In quegli anni viene tenuto a battesimo un giocatore indimenticabile per il calcio tedesco e per quello italiano, Hans-Peter Briegel, campione d’Europa nel 1980 e poi campione d’Italia nell’85 con il Verona di Bagnoli. Difensore potente, Briegel non eccelleva certo per classe, ma era imbattibile in efficacia.

Da Kaiserslautern è partito anche Andreas Brehme, campione del mondo nel ’90 (come Briegel, titolo vinto in Italia), poi vincitore dello scudetto dei record con l’Inter di Trapattoni. Nel 1990 il Kaiserslautern vince la Coppa di Germania, la sua prima coppa nazionale, e intraprende un duello che dura tutta la stagione col Bayern Monaco per il titolo. Alla fine vince il Bayern, ma il Kaiserslautern ritorna nel Gotha del “fussball” made in Germany. Nel ’98 ha vinto il titolo tedesco da neopromossa, impresa possibile grazie alla presenza in panchina del demiurgo Otto Rehhagel, sostituito poi da Brehme, un mito tornato a giocarsi le sue chance d’allenatore al Fritz Walter stadion.

Nel 1997/98 arriva l’ultimo titolo, vinto da neopromossa