Hamburger SV

Per alcuni è la squadra più antica di Germania, nata nel 1887 col nome di… Germania, appunto. Per altri l’HSV nasce nel 1919 dalla fusione tra l’Ham­burger SC, lo Sport Club Ger­mania e l’FC Falke. Per noi è semplicemente una centenaria, la cui data di fondazione risale al 29 settembre del 1897. I primi tempi dell’HSV sono caratteriz­zati da un’autarchia cittadina che impediva a giocatori provenienti da altri luoghi del Paese di vesti­re la maglia biancorossa.

Negli anni Venti la stella è Otto Harder, detto Tuli, capocannoniere della squadrai del campionato regionale nel ’22, ’23 e ’28. Harder aveva esordito in Nazionale già nel 1914, dopo la pausa belli­ca riprenderà a vestire la maglia della Germania sino al 1926, se­gnando 14 reti in 15 partite! Nel 1922 l’Amburgo arriva alla fi­nale che assegna il titolo: contro il Norimberga arrivano due pa­reggi (2-2 e 1-1) e alla fine si de­cide di non assegnare il titolo. Bello smacco per la squadra an­seatica che sembrava pronta a raccogliere il suo primo grande alloro. Ma è questione di un solo anno, nella finale del 1923 infat­ti l’Union Oberschoneweide viene travolta con reti di Schneider, Hàrder e Breuel.

l’Hambuger SC del 1897, una delle tre costole che fonderanno l’Amburgo attuale

I bianco-rossi si ripetono nel 1928, abbat­tendo l’Hertha Berlino con un roboante 5-2 grazie ai gol di Kotzen (doppietta), il solito Harder, Horn e Rave. In entrambi i titoli resta comunque forte l’impronta di Otto Harder, capocannoniere sia nel 1923 che nel 1928.

Con gli anni Trenta ini­zia un periodo buio per l’Am­burgo che scompare dal calcio che conta Gli anseatici si ripren­dono solamente alla fine degli anni Quaranta: dal 1947 al 1963 (con la parentesi del ’54) vince il torneo regionale, ma senza mai salire agli onori della cronaca na­zionale. Intanto, inizia a brillare la stella di Uwe Seeler, bomber di razza che ha segnato un’epoca e che probabilmente non troverà mai un alter ego capace di vesti­re per 18 stagioni consecutive la maglia dell’Amburgo, giocan­dovi in campionato 718 partite condite da 404 realizzazioni.

È il 5 agosto del 1953 quando Uwe debutta con l’Amburgo contro il Gottingen 05 e non ha ancora compiuto 17 anni. Suo padre, Erwin, nell’immediato dopo­guerra aveva vestito la maglia dell’HSV e desiderava ardente­mente inserire il piccolo Uwe nel Settore giovanile dell’Amburgo, Cosa che gli riuscì e il primo agosto 1946 Seeler veste per la prima volta la maglia biancoros­sa, quando ha ancora nove anni. Dopo poco disputa in Belgio un torneo con la Nazionale Juniores. Esperienza che ripete nel 1954, anno in cui (29 agosto) se­gna la sua prima rete in campio­nato contro l’Oldenburg e fa il suo esordio in Nazionale.

Stagione 1922/23: primo titolo di Campione di Germania

Sepp Herberger lo chiama per la sfi­da di Hannover contro la Fran­cia: un bel battesimo con la squa­dra fresca campione del mondo. Gli allori si susseguono ininter­rottamente: 6 volte capocanno­niere del campionato regionale, quattro di quello nazionale e l’8 giugno 1958 segna anche la sua prima rete con la maglia della Germania, avversario l’Argen­tina. È titolare fisso della Nazio­nale e nel 1960 corona un sogno: grazie a una sua doppietta contro il Colonia (3-2 per i biancorossi) l’Amburgo vince il suo terzo ti­tolo tedesco e il settimanale “Kicker” lo elegge “Calciatore dell’anno”, ti­tolo che vince anche nel 1964.

Stagione 1959/60: l’Amburgo conquista il suo terzo titolo

Solo un anno prima aveva steso il Borussia Dortmund con una tri­pletta regalan­do ai suoi la prima Coppa di Germania. È un grande e un fedelissi­mo: destro al fulmicotone (specialmente in corso e con il pallone a mezz’al­tezza), sapeva sfruttare al meglio le sue doti acrobatiche e aveva un coraggio da leone. Doti che ne hanno fatto un giocatore indi­menticabile. Nel 1963-64 è il ca­pocannoniere con 30 reti del pri­mo campionato a girone unico. Il 13 febbraio del 1965 gioca la sua 500. partita in campionato, per poi fermarsi per un’operazione al tendine d’Achille. Prenderà parte alla spedizione mondiale di Mexico ’70 dopo aver annuncia­to, due anni prima, di voler la­sciare la Nazionale: nella bache­ca della quale lascerà 72 incontri e 43 reti.

Nella seconda metà degli anni Settanta nasce la stella di Magath. Felix è un regista di grande efficacia e di continuità esemplare, oltre che autore di re­ti decisive. Insieme a lui si nota Manfred Kaltz, terzino sinistro della Nazionale. Con Horst Hrubesch e Kevin Keegan (pre­levato dal Liverpool) l’Ambur­go diventa imbattibile, vincendo il titolo tedesco nel 1979, 1982 e 1983. Ne Keegan, però, e nem­meno Beckenbauer partecipano alla stagione più spettacolare che vede l’Amburgo vincere titolo e Coppa dei Campioni. È quella dell’82-83 e della finale di Atene contro la Juventus di Trapattoni… il resto è storia.

L’Amburgo campione d’Europa 1982/83