Era una squadra di cricket che si inventò il calcio per tenersi allenata anche d’inverno. È un gruppo di giovani studenti universitari di Tottenham, quartiere di Londra, a formare il primo undici che dal 1882 (anno della fondazione) al 1885 disputa partite con le squadre degli altri quartieri. Nel 1898 il Tottenham Hotspur FC si trasforma in “limited company” con un capitale sociale di 8.000 sterline.
Lo stadio (il mitico White Hart Line che tutt’oggi è il palcoscenico delle imprese degli Spurs) sorgerà su un terreno che ospitava una fabbrica di birra, tanto che per convincere i proprietari a cedere la dirigenza degli “Speroni” gli garantì il commercio di bevande durante le partite: circa 1.000 sterline a match il ricavato. Tra alti e bassi, ma offrendo sempre un buon calcio e tanti gol, si arriva alla FA Cup del 1901.
Con il centravanti Sandy Brown, 15 le sue reti in quell’edizione segnando in ogni partita, il Tottenham riesce nell’impresa di portare il trofeo al di sotto di Birmingham, visto che fino ad allora dominavano i grandi squadroni del Nord, dove il calcio aveva attecchito tempo prima. Il debutto nel professionismo arriva nella stagione 1908-09, con gli Spurs in Seconda divisione: secondo posto dietro i Bolton Wanderers e promozione tra le grandi d’Inghilterra.
Nel dopoguerra gli Spurs vincono la FA Cup battendo in finale il Wolverhampton Wonderers e sfiorano il titolo nel 1922 arrivando secondi dietro al Liverpool; un piccolo record poiché nessuna squadra del Sud era arrivata così in alto in campionato. Il leader di questa squadra è Arthur Grimsdell, mediano sinistro. Negli anni Cinquanta, suo emulo sarà Ronnie Burgess che dopo vari sali e scendi dalla First Division prende la squadra sulle spalle e la trascina al primo titolo inglese.
Sulla panchina c’è un certo Alf Ramsey (il Ct dell’Inghilterra campione del Mondo). Su questo successo, anche se può apparire ridicolo, gli Spurs costruiscono la grande squadra del 1960-61. Nel 1954, infatti, arriva dall’Aston Villa il mediano nordirlandese Danny Blanchflower, costato 30.000 sterline, un’enormità. Dagli Hearts arriva Dave Mackay, insieme ad altri due scozzesi (il portiere Bill Brown e l’interno John White).
Nel 1960-61 ecco il tripudio con titolo e FA Cup, primo e unico “Double” nella storia degli Spurs che schieravano un undici indimenticabile: Brown, Baker, Henry, D. Blanchflower, Norman, Mackay, Jones, White, Smith, Alien, Dyson. Ai quali si aggiunse Jimmy Graves acquistato dal Milan, che con le sue decine di gol porterà il Tottenham alla conquista dell’EA Cup (1962) per il secondo anno consecutivo e della Coppa delle Coppe (1962-63).
Nel 1972 la bacheca si arricchisce del secondo trofeo continentale, la prima Coppa Uefa vinta a spese dei connazionali del Wolverhampton grazie alle reti di Chivers, acquistato nell’estate del ’67 dal Southampton per 125.000 sterline. Nel 1981 arriva la sesta FA Cup. L’anno successivo è ancora coppa, con l’apparizione del nazionale Ray Clemence tra i pali. La Coppa Uefa vinta ai rigori contro l’Anderlecht nel 1984 è l’ultimo successo internazionale del Tottenham.
Nel 1991, sotto la guida di Terry Venables, con Paul Gascoigne a suggerire e Lineker a insaccare gli Spurs vincono l’ottava FA Cup battendo in rimonta il Nottingham Forest a Wembley. Nel 2007/08 l’ultima Coppa di Lega.